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LA CRISI DELL'EURO| giallo sulla nota congiunta di roma, parigi e madrid

Moody's: male anche il fondo salva Stati
Piazza Affari sotto attacco, lo spread fa paura

Rivisto al ribasso l'outlook dell'Efsf. Milano a -2,7%, Btp/Bund a 537. Il giallo della nota smentita Francia-Italia-Spagna

LA CRISI DELL'EURO| giallo sulla nota congiunta di roma, parigi e madrid

Moody's: male anche il fondo salva Stati
Piazza Affari sotto attacco, lo spread fa paura

Rivisto al ribasso l'outlook dell'Efsf. Milano a -2,7%, Btp/Bund a 537. Il giallo della nota smentita Francia-Italia-Spagna

L'agenzia Moody's rivede al ribasso le prospettive dell'Efsf (European financial stability facility), il fondo salva stati europeo a «negativo» da «stabile». La revisione al ribasso delle prospettive dell'Efsf riflette il taglio dell'outlook di Germania, Olanda e Lussemburgo, afferma Moody's, sottolineando come il rating dell'Efsf «sia sensibile ai cambi di rating dei Paesi con tripla Aaa» con i contributi maggiori al fondo.

GIORNATA NERA - La notizia è arrivata al termine del'ennesima giornata difficile sui mercati. Martedì Piazza Affari ha chiuso leggermente sopra i minimi (-2,7%) una giornata in maglia nera: l'indice Ftse Mib ha toccato i 12.362,51 punti , minimo storico da quando è iniziata la crisi finanziaria (il precedente era di settembre 2009 a 12.621 punti). Malissimo anche la Borsa spagnola, anch'essa in calo del 3%. Chiusura in territorio leggermente negativo anche per Wall Street: il Dow Jones ha perso lo 0,82%, il Nasdaq lo 0,94% e lo S&P lo 0,90%. È giallo, invece, sulla nota congiunta di Madrid, Roma e Parigi per chiedere subito lo scudo antispread. La Spagna nel pomeriggio aveva annunciato la lettera comune, ma sia l'Italia che la Francia hanno categoricamente smentito ogni mossa congiunta prima che poi Madrid ritrattasse.

Record negativo per la Borsa

SMENTITA LA NOTA CONGIUNTA - L'appello congiunto di Spagna, Francia e Italia all'Ue per l'attuazione immediata degli accordi «è una pura invenzione, non esiste»: lo ha detto all'Ansa una fonte autorevole del governo francese, riferendo che a Parigi, ma anche a Roma, sono rimasti «a bocca aperta» dopo la nota rilasciata dal governo spagnolo. «Quella nota è una pura invenzione, non esiste. È una balla fantasmagorica, una grande sciocchezza», è sbottata la fonte di Parigi. Il segretario di Stato Íñigo Méndez de Vigo ha diffuso una nota in cui dichiara di «non avere avuto in alcun momento l'intenzione di sostenere che esiste una dichiarazione comune dei tre Paesi».

LA NOTA DELLA DISCORDIA - Il segretario di Stato spagnolo per l'Unione europea, Íñigo Méndez de Vigo, aveva reso pubblica una presunta nota in cui i tre Paesi mediterranei chiedevano una «immediata attuazione degli accordi raggiunti al Consiglio Ue di fine giugno sull' introduzione, tra le altre cose, del cosiddetto scudo contro le eccessive oscillazioni dello spread». Francia, Italia e Spagna avrebbero chiesto l'immediata applicazione degli accordi presi il 28 e 29 giugno scorsi. «La rapidità - ha affermato de Vigo - è una condizione essenziale per il successo di qualsiasi azione europea». Lo spagnolo ha poi aggiunto che «esiste un divario preoccupante tra le decisioni che prende il Consiglio europeo e la messa in atto di questi accordi».

TASSI NON CORRISPONDONO A REALTA' SPAGNA - In serata si sono poi incontrati il ministro tedesco delle finanze Wolfgang Schaeuble e quello spagnolo Luis de Guindos. In un comunicato congiunto i due hanno dichiarato: «Il livello dei tassi sui bond spagnoli non corrisponde nè ai dati fondamentali economici della Spagna, nè al suo potenziale di crescita, nè alla sostenibilità del suo indebitamento statale»

I LIVELLI DEL GOVERNO BERLUSCONI - Martedì 24 luglio il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi, ha viaggiato a quota 530 punti, con un massimo di 537 raggiunto in chiusura di giornata, i livelli del 17 novembre 2011, il giorno del passaggio di consegne tra Silvio Berlusconi e Mario Monti alla guida del governo. I Btp decennali tornano a pagare un rendimento del 6,5% per la prima volta dallo scorso gennaio e preoccupano parecchio anche le scadenze brevi con il Btp a due anni che rendono più del 2%. I titoli con scadenza residua pari a nove anni hanno superato il rendimento di quelli irlandesi.

Redazione Online24 luglio 2012 (modifica il 25 luglio 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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